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Vorrei saperne di più sui farmaci immunosopressori utilizzati nella cura della Miastenia.

Nella Miastenia i farmaci immunosoppressori come l'Azatioprina e la Ciclosporina vengono usati solitamente in associazione al cortisone quando sono necessarie dosi troppo alte di quest'ultimo per controllare la malattia o quando compaiono effetti collaterali da steroidi.
Sulla base di alcuni trial, vi sono autori che suggeriscono l'associazione di tali farmaci con il cortisone fin dall'inizio della malattia.
L'Azatioprina è un antimetabolita che inibisce la sintesi degli acidi nucleici nelle cellule in attiva replicazione. La variabilità genetica di alcuni enzimi spiega la grande variabilità della risposta e la possibilità che per alcuni soggetti la terapia risulti impossibile.
Tra i vantaggi di questo farmaco la lunga esperienza nella MG essendo usato in tale malattia fin dagli anni '70.
Tra gli effetti collaterali vi sono reazioni immediate da ipersensibilità (malessere, vertigini, vomito, febbre, ittero) che scompaiono con la sospensione della terapia. Dopo alcuni giorni o settimane compaiono gli effetti previsti del farmaco tra cui anemia macrocitica, riduzione del numero dei globuli Bianchi, e delle piastrine. Tali eventi sono considerati indici della risposta del paziente. Effetti collaterali gravi come l'aplasia midollare sono rari e di solito reversibili con la sospensione del trattamento. Il dosaggio necessario per raggiungere una risposta immunosoppressiva è di 1-3 mg/Kg di peso corporeo iniziando a basso dosaggio. All'inizio sono necessari controlli frequenti dell'emocromo completo e degli enzimi epatici soprattutto in caso di dosi alte o alterata funzionalità epatica o renale. L'effetto immunosoppressivo si raggiunge di norma quando i globuli Bianchi raggiungono 3500-4000/mm3 e i linfociti 800-1000/ mm3 .
L'effetto dell'azatioprina sulla miastenia non si vede subito ma dopo una media di 3-6 mesi. Non vi sono chiare evidenze che l'Azatioprina sia cancerogena nell'uomo. E' tuttavia noto che i pazienti fortemente immunosoppressi e per lunghi periodi (trapianti d'organo) presentano un'aumentata incidenza di alcuni tumori. La terapia con Azatioprina non dovrebbe essere iniziata in gravidanza.
La Ciclosporina è un farmaco immunosoppressore che, inizialmente usato nel trapianto renale, ha mostrato di essere efficace nella MG alla fine degli anni '80. Il suo meccanismo d'azione è diverso da quello dell'azatioprina inibendo una specifica molecola pro-infiammatoria (interleukina 2). La dose iniziale è di 3 mg/Kg al giorno suddivisa in 3 somministrazioni. Usualmente la dose di mantenimento è più bassa e viene decisa sulla base dell'effetto terapeutico. E' controindicata in pazienti con ipertensione arteriosa e insufficienza renale e dovrebbe essere evitata in gravidanza e nel post-partum. Altri farmaci o il succo di pompelmo possono influenzarne i livelli ematici (nel sangue). Tra gli effetti collaterali più frequenti: ipertensione arteriosa, insufficienza renale, disturbi di stomaco, ipertricosi (aumento della peluria cutanea), iperplasia gengivale, tremore e come tutti i farmaci immunosoppressori un aumentato rischio di infezioni. L'incidenza di malattie neoplastiche e sindromi linfoproliferative è analoga a quella osservata con la terapia immunosoppressiva convenzionale. E' necessario un attento monitoraggio della creatinina e della clearance della creatinina.
Altri farmaci immunosopressori usati meno frequentemente sono la ciclofosfamide e più recentemente appare promettente il Micofenolato Mofetil.

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